Vendita per asporto dal 4 maggio senza prenotazione, nuovo cartello predisposto da APPE
In breve
Come probabilmente sarà noto (già comunicato dall’APPE), da lunedì 4 maggio 2020, in virtù dell’ar. 1, comma 1, lettera aa) del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020, in tutta Italia è consentita l’attività di vendita...
...Come probabilmente sarà noto (già comunicato dall’APPE), da lunedì 4 maggio 2020, in virtù dell’ar. 1, comma 1, lettera aa) del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020, in tutta Italia è consentita l’attività di vendita per asporto da parte delle attività di pubblico esercizio.
In Veneto, tale facoltà era già prevista da qualche giorno, grazie all’Ordinanza firmata dal Presidente regionale Luca Zaia, la cui validità cessa domenica 3 maggio.
La novità, pertanto, riguarda esclusivamente le modalità di programmazione del servizio: dal 4 maggio, infatti, non sarà più obbligatoria la prenotazione. Porte aperte, quindi, a chiunque intenda entrare in un esercizio e acquistare i prodotti messi a disposizione dall’esercente.
Rimangono validi i noti obblighi di prevenzione della diffusione del contagio:
- rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro, sia tra i clienti (all’esterno ed eventualmente all’interno del locale), che tra addetti e clienti. Attenzione: non c’è più l’obbligo di far entrare un cliente alla volta, previsione contenuta nell’Ordinanza regionale che scade domenica 3 maggio: tale obbligo sussiste soltanto per le attività di superficie fino a 40 mq. In ogni caso, si consiglia comunque di contingentare gli ingressi, in modo da evitare contatti tra clienti;
- obbligo di far entrare i clienti soltanto se dotati di mascherina e guanti;
- obbligo di mettere a disposizione all’ingresso le soluzioni alcoliche igienizzanti (gel);
- divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali, con assoluto divieto di somministrazione al tavolo o al banco;
- divieto di sostare e consumare i prodotti nelle immediate vicinanze dei locali: si consiglia, quindi, di rimuovere o rendere inutilizzabili eventuali tavoli, panche e sedie presenti nel plateatico esterno.
Non è del tutto chiaro se i clienti possano provenire anche da comuni diversi da quello dove si trova l’esercizio. In termini prudenziali, si ritiene che, fino ad indicazioni ufficiali, sarebbe meglio evitare di spostarsi da un comune all’altro per recarsi presso un pubblico esercizio per acquistare prodotti per asporto. A partire dal 4 maggio, infatti, gli spostamenti tra comuni diversi (ma rimanendo sempre nella medesima regione) sono consentiti solo per motivi di lavoro, per situazioni di necessità, motivi di salute o per incontrare congiunti (non si ritiene che l’accesso ad un pubblico esercizio si possa considerare motivo di necessità). Rimane fermo il fatto che l’esercente, comunque, non può essere sanzionato solo per il fatto di aver servito un cliente che proviene da fuori comune (l’esercente non è tenuto a sapere da dove arriva il suo cliente).
Viste le nuove disposizioni, l‘APPE ha aggiornato il cartello da esporre fuori dall’esercizio, invitando i clienti a prenotare le consumazioni (anche se non obbligatoria, la prenotazione consente comunque di programmare meglio il proprio lavoro) e ad entrare uno alla volta. Si invitano gli esercenti che da lunedì effettueranno il servizio di vendita per asporto a stampare ed appendere la locandina.
In caso ci fosse la presenza di due porte di accesso al locale, si consiglia di dedicare una porta all’ingresso e l’altra all’uscita dei clienti, in modo da evitare che gli stessi vengano a contatto ravvicinato.
Si ricorda infine che, per poter lavorare in sicurezza e legittimità, occorre adottare il protocollo aziendale di sicurezza e protezione da Covid-19, che APPE mette a disposizione gratuitamente per i propri associati.
Non appena ci saranno ulteriori notizie, saranno prontamente pubblicate sui consueti canali informativi APPE.