Il “ravvedimento operoso” consente di regolarizzare i pagamenti con sanzioni ridotte



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In breve

Con il proseguire delle misure limitative, imposte dai vari decreti “anti-Covid”, sono sempre più numerosi, purtroppo, gli imprenditori che si trovano in grosse difficoltà a rispettare i termini ordinari dei pagamenti di tasse, imposte, contributi e similari. Anche al fine...

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Con il proseguire delle misure limitative, imposte dai vari decreti “anti-Covid”, sono sempre più numerosi, purtroppo, gli imprenditori che si trovano in grosse difficoltà a rispettare i termini ordinari dei pagamenti di tasse, imposte, contributi e similari.

Anche al fine di rispondere a diversi quesiti giunti in Associazione nel corso delle ultime settimane, si ritiene utile riportare, a grandi linee, i contenuti del cosiddetto “ravvedimento operoso”, una possibilità introdotta diversi anni fa che permette di regolarizzare spontaneamente errori o mancati pagamenti, beneficiando di una riduzione delle sanzioni previste.

Attenzione: il ravvedimento opera solo per le violazioni (errori od omissioni) in campo di imposte dirette (IRES, IRPEF, IRAP, imposte sostitutive), imposte indirette (IVA, registro, successioni) e tributi locali (IMU, TASI, ecc.) e non per altri versamenti come ad esempio i contributi (commercianti/esercenti e dipendenti).

Il ravvedimento operoso consiste nel pagamento del tributo, degli interessi e delle sanzioni, e può essere effettuato finché non arrivano un avviso bonario, un avviso di accertamento o similari.

Il “costo” del ritardato pagamento, riferito a pagamenti tardivi (di importi dichiarati), pertanto, è pari alla somma degli interessi (importo molto basso, in quanto dal gennaio 2021 il tasso di interesse legale è dello 0,1%) e delle sanzioni. Per il calcolo di queste ultime, occorre considerare il ritardo con cui viene sanata la posizione: si va dallo 0,1% giornaliero per i pagamenti effettuati entro 15 giorni dalla scadenza originaria, fino al 5% per pagamenti effettuati oltre i due anni.

L’esercente, dunque, che non dispone di liquidità necessaria al pagamento di determinati tributi, in alternativa all’accensione di un prestito bancario può procedere al pagamento nelle modalità sopra richiamate, senza dover attendere l’arrivo di cartelle esattoriali.

Attenzione: quanto sopra riportato è una sintesi di massima dell’istituto del “ravvedimento operoso”. Le possibilità vanno analizzate caso per caso, con l’assistenza del proprio consulente fiscale, al fine di trovare le soluzioni più adatte alla propria realtà aziendale.

Sull’argomento è stato programmato un webinar online sulla pagina Facebook di APPE: l’evento si terrà mercoledì 10 febbraio alle ore 15.30 (e sarà visibile anche in seguito sulla stessa pagina Facebook)


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